Una discussione che ho avuto oggi sulla chat di Telegram ha ispirato questa riflessione e sento il bisogno di condividerla.
Il tema è l’idea che per fare delle cose belle e appaganti siano necessari molto tempo, soldi e propensione al sacrificio; diversamente non è nemmeno il caso di cominciare. Il solito adagio, tanto in voga nelle palestre, “No pain - no gain” (non soffro, non guadagno).
La realtà è ben diversa, solo che in pochi lo ammettono.
Ne ho fatto esperienza conoscendo il mio personal trainer Andrea, l'anno scorso. Premetto che sono sempre stata molto incostante con l’attività fisica: avrei potuto comprare un’auto nuova con i soldi sprecati in abbonamenti in palestra.
Andrea, a differenza degli istruttori precedenti, non mi ha detto: "Per avere risultati devi soffrire, sudare, fare la fame". L’esito di quelle indicazioni, in passato, era sempre stato di cominciare con grande entusiasmo e di smettere quando - giustamente - il mio corpo inseriva la modalità “safe mode” per preservare la mia vita, le mie articolazioni e la mia salute mentale.
In effetti, aggiungere qualcosa che deve farmi stare bene, aumentando il mio stress, è un ossimoro.
Cosa è successo poi?
Con lui ho capito che il vero risultato è quello di portare nella propria vita qualcosa che ti fa stare bene, senza trasformarlo nell’ennesimo sacrificio. E così, da un anno a questa parte, l’attività fisica è entrata in pianta stabile nella mia vita.
Nonostante questo, rimangono i miei “alti e bassi” e quindi non sempre faccio dei buoni allenamenti, non sempre sono felice di andare… sarebbe una bugia dire il contrario.
Lo stesso vale per il pianoforte.
Quante persone ho sentito dire: "Ah, per suonare il pianoforte bisogna fare grandi sacrifici e, se non sei determinato, è inutile iniziare".
Non è vero, non è vero, non è vero!
Ci sono più modi per approcciare il pianoforte e per goderne non è necessario diventare eccellenti.
Cerchiamo di capire: se mi piace nuotare in piscina, posso andarci se non sono un’atleta? Secondo i fanatici del “tutto o nulla” no, perché o sono disposta a fare duri allenamenti quotidiani, o tanto vale starsene a casa sul divano a fare nulla.
MA CHI È IL DISAGIATO CHE HA MESSO IN GIRO QUESTA TAPIOCA?
Dire che, a meno che tu non voglia fare sacrifici e non studi ore e ore al giorno, non avrai nessun tipo di risultato, è una menata ideata dalle persone insicure, timorose di essere spodestate dalle loro piccole roccaforti.
Il mio obiettivo è quello di portare a casa di tutti la Musica, attraverso il Pianoforte: da chi ha tre ore alla settimana a chi ne ha solo una.
Quando ho ricominciato a saltare la corda, il mio ideale era quello di arrivare a duemila salti al giorno. Peccato che arrivassi a farne 100 per poi pensare: “Sì, prima che arrivi a duemila sarò già morta”.
Poi ho detto… ma chi se ne frega del numero? Io inserisco 100 salti al giorno e vediamo come va. Ne ho inseriti 100 e mi sembrava di stare bene. Il giorno dopo ne ho fatti 150 e via dicendo. A 800 mi sono fermata per mantenere poi quella media, 100 più, 100 meno, ascoltando sempre i messaggi del mio corpo.
Tornando al pianoforte, questa idea che si debba assolutamente studiare almeno due ore al giorno altrimenti non serve a niente non ha un minimo fondamento.
Possiamo esistere anche se non siamo i migliori, se non siamo i più abili o i più buoni del pianeta. Il nostro obiettivo dovrebbe essere quello di vivere con consapevolezza la nostra quotidianità, godendo delle meraviglie che abbiamo intorno e dando modo alle nostre emozioni di manifestarsi con autenticità.
Il risultato è quello di smettere di compiangersi sul divano per non aver fatto quello che avremmo voluto e cominciare a farlo, adesso. Lo so che è più facile arrendersi al: “non ho tempo”, “non ho più l’età”, “gli altri mi giudicherebbero”, “nella prossima vita”, “tanto ormai”.
Sta proprio qui la differenza fra una vita vissuta e una subita.
Comporta fatica alzarsi da quel divano perché ci fa scontrare contro le nostre debolezze, contro l’incapacità, contro l’esperienza non sempre facile dell’apprendimento. Ma l’alternativa è farsi scivolare addosso il tempo che ci rimane.
Un primo risultato potrebbe essere andare a fare un po' di attività fisica. Cinque minuti sono cinque minuti strappati ai parassiti di tempo, come leggere i commenti feroci delle persone sotto un video: lì trovi la feccia dell’essere umano, il peggio che ognuno di noi sia capace di tirare fuori, una piscina di escrementi del pensiero, puzzolenti, molli e fetidi.
Detto questo, sostituiamo la parola sacrificio con impegno, passione, determinazione, amore.
Per il pianoforte è necessario partire con piccoli obiettivi e una buona guida. Purtroppo, non sempre lì fuori ci sono maestri adatti: molto spesso non hanno nemmeno i titoli per insegnare e l’unico risultato è quello di far perdere l’entusiasmo ai loro allievi.
Trova un maestro dal vivo o online solo dopo averlo conosciuto attraverso ciò che fa, come parla, cosa dice. Senti se risuona con il tuo pensiero. A quel punto, potrai consapevolmente sceglierlo come guida e affrontare il tuo percorso in totale sicurezza.
Suonare il pianoforte è meraviglioso e appagante anche studiando piccoli brani, esattamente come chi va in montagna e, seppure non sia uno scalatore esperto, si gode quei panorami senza pensare che, se non arriva in cima in 40 minuti, tanto vale stare a casa.
La cosa bella è il significato che quell’attività dà alla tua vita, come sazia la tua anima ed è il motivo per cui ci dedichiamo all'arte, andiamo a una mostra, amiamo i panorami mozzafiato, ascoltiamo una bella poesia o ci perdiamo in un film coinvolgente: stiamo dando nutrimento alla nostra anima, alla parte più profonda di noi, a quella che davanti a qualcosa di stupendo si emoziona e ci fa ringraziare per essere nati.
Qui sotto trovi l’audio del podcast da cui è tratta questa pagina dell’ABCDiario.
L’ho pubblicato qualche tempo fa e oggi mi faceva piacere riprendere il tema, espandendolo un po’.
Se vuoi, puoi lasciare nei commenti un tuo pensiero: lo leggerò con interesse e gratitudine per il tempo che mi avrai dedicato.
Buona musica.
❤️🎹❤️
Silvia
Silvia buon giorno...sono un po in ritardo nello scrivere .....non mi piace molto scrivere ...ma ti assicuro che leggo molto ...ti seguo con interesse e nelle tue tante risposte sono di grande interesse...mi sembra superfluo chedere quello che chiedono tanti....trovo le risposte a cio che vorrei chiedere....ti seguo sempre con interesse....un caro saluto Ilario
❤️❤️❤️