Ciao, sono Silvia, uso questo spazio per fare qualche riflessione con me stessa, come le pagine di un diario.
Sapete perché?
Perché spesso ho delle sensazioni in testa e se le lascio lì, senza dar loro un suono o una forma scritta, sedimentano e crescono fino a diventare ingestibili, un po’ come le bolle nell’idromassaggio quando esageri con il sapone.
Scrivere mi obbliga a comprenderle, osservandole; se le conosco meglio posso diventarne parte in maniera attiva.
L’altro giorno ho ricevuto il messaggio che vedete sopra. Mi ha fatto riflettere molto.
Una parola che ricorre spesso nella mia vita, quando le persone mi conoscono, è “genio”. Questa cosa mi fa incazzare da morire.
Perché io NON LO SONO!
Ciò che gli altri vedono in me è una mente iperattiva (non a caso ho l’ADHD), sempre piena di pensieri e impegnata in mille attività.
Per questo motivo, fra la valangata di cose che faccio, qualcosa mi esce bene.
È STATISTICO!
L’altra faccia della medaglia sono i miliardi di tentativi andati male.
Quelle cose che lascio perdere a metà, i percorsi di studio abbandonati, i libri comprati e mai letti, i buoni propositi non rispettati, i disastri che combino (tipo cucinare e attaccare una cicca nel frigorifero di un amico senza accorgermene o fare un viaggio di 3 giorni dimenticando il portafoglio e altre cose peggiori che ho cura di rimuovere dalla memoria).
È chiaro che ciò che condivido pubblicamente è sempre qualcosa di vagamente decente: questo perché ho una dignità e farvi vedere i 200 messaggi accumulati ai quali non ho risposto, la casa sottosopra e sporca, le gomme masticate attaccate sul cruscotto della macchina che si sciolgono al sole facendo un macello e altre cose simili, non sono cose condivisibili.
Ma c’è di più.
L’insicurezza. Quella bestia nera che mi porta sempre a cercare di fare di più per dimostrare che, anche se mi sento un piccolo patchwork umano, qualcosa di decente riesco a tirarlo fuori.
E quindi è un continuo e costante “fallo meglio, non è abbastanza, così tutti si accorgeranno che in fondo sei una persona mediocre, brava solo a millantare cose che non è”.
Ma sapete che vi dico?
Che palle.
Sta cosa del dover “dimostrare di valere” deve finire. Non solo per me: deve finire per tutti quelli che sentono questa necessità.
Non siamo catene di montaggio il cui valore si apprezza grazie alla quantità di manufatti che producono ogni giorno.
Siamo esseri umani.
E la chiave di tutto ciò sta proprio in questa definizione: “sono un essere umano”.
Essere.
Essere vs produrre o fare.
In fondo, quella goccia divina che custodiamo in noi, quand’è che si accende?
Quando siamo davanti a qualcosa di infinitamente bello e sentiamo nascere un’emozione intensa dentro al petto.
È quella goccia che brilla, riflettendo la luce di quell’istante.
Quando siamo con una persona e condividiamo qualcosa di importante con lei.
È quella goccia che brilla, riflettendo la luce di entrambe.
Quando ci rendiamo conto che proviamo gratitudine, amore, meraviglia, sorpresa.
È quella goccia che vibra, come le corde di un’arpa.
Quando rivolgiamo il pensiero a qualcosa di “più grande di noi” e sentiamo dentro un dialogo fatto di speranza, fiducia e abbandono.
È quella goccia che si ricongiunge all’Entità dalla quale è nata.
Come vedete, in nessuno di questi casi si tratta di “fare” qualcosa.
Semplicemente “stare” e “sentire”.
Stare + sentire = Essere.
Credo sia questa la formula per essere umani.
E da questa partirò.
Meravigliarsi
Cosa rende così diverse le mani di un pianista professionista da quelle di un principiante?
In questo nuovo episodio del podcast ti racconto come fare a superare quel limite, con una formula molto semplice e intuitiva ... anche se non ci arriva nessuno!
Rimanendo nell’ambito podcast, molti di voi non sanno che da un po’ di tempo partecipo con due amici a questo divertentissimo incontro settimanale. Ecco l’ultima puntata (non si parla di musica… va bene solo per chi è molto curioso)!
Come trascrivo un brano che ho composto partendo dall’audio e un foglio con pochi appunti:
Ed ecco un video dove ti mostro come trovo l’ispirazione per comporre:
Qui puoi ascoltare una delle mie ultime composizioni: l’ispirazione è nata da una serata trascorsa a pensare a progetti, libri, mappe mentali. In buona compagnia.
Ma, più importante di tutto, lo scorso weekend ho tenuto un master per gli iscritti a Sognandoilpiano (livello master).
Abbracci, musica e tanta dolcezza.
Grazie a tutti i presenti, dal profondo del cuore. ❤️
Qui trovi anche la live che ho fatto durante quell’occasione.









Buone intenzioni
Ed eccoci arrivati alla sezione dedicata a superare i miei “limiti” nel programmare e rispettare i programmi.
La mia lista.
Ascoltarmi
Stare
Sentire
Essere
Immenso grazie
A tutte le persone che sono arrivate a leggere fin qui e che mi vogliono bene perché “sono” e non solo perché “faccio”.
❤️
Alla prossima pagina di diario.
La vostra Silvia
Ormai questo diario sta diventando anche il mio, nel senso che ogni volta che proponi un argomento o un "tuo problema" io mi ci rispecchio totalmente, tanto che a questo punto il mio secondo nome potrebbe essere Silvio...ma essendo già il nome di qualcuno che per me non è esattamente un modello di vita a cui ispirarmi, preferisco tenermi Maurizio!😂
Tornando ai contenuti seri, voglio dirti qualcosa sul tema dell'insicurezza, visto che rientro a pieno titolo nella categoria.
Probabilmente se avessi frequentato sedute psicoanalitiche sarei riuscito a scandagliare più a fondo questo aspetto della mia personalità, ma nel corso di tutti questi anni ho comunque cercato risposte, che purtroppo non ho ancora trovato.
Diffido molto di coloro che al contrario ostentano certezze granitiche, e che in pubblico si dimostrano sicuri e depositari della "verità": mi spiace per loro, ma nessuno a questo mondo può dirsi al riparo da certe domande esistenziali, che sono prima o poi ineludibili: chi siamo noi esseri umani? Da dove veniamo? Che senso ha questa "breve" parentesi di vita terrena se confrontata con l'età dell'universo?
E soprattutto, quale sarà il nostro destino?
Penso che gran parte della mia insicurezza risieda proprio in queste domande di fondo, a cui nessuno nei secoli ha ancora dato una risposta credibile, neppure i più grandi pensatori e filosofi.
Con tutto il rispetto, anche le religioni dal mio punto di vista le vedo come degli "artifici" che l'uomo si è creato per cercare di spiegare l'inspiegabile, ma in realtà anche chi crede non ha nessuna certezza.
A volte penso che le persone rimuovano sistematicamente (e giustamente) dal loro inconscio quelle domandine scomode, rifiutando di prenderne coscienza.
È una nostra forma di difesa che condivido e che anche io pratico, perché penso che sia giusto godere della bellezza della vita, della natura, degli affetti che ci legano ai nostri cari e della gioia delle amicizie: finché siamo su questa Terra, queste sono le uniche certezze che danno un senso alla nostra esistenza, che ci aiutano a farci stare bene.
Condividere passione, amore, gioia, risate, cultura, musica con gli altri ci fa sentire meno soli, perché di fronte a quelle domande "scomode" è questa purtroppo la nostra condizione.
Confesso che per non "impazzire" cerco di allontanare e scacciare dalla mia mente quei pensieri, anche se ogni tanto, implacabili, riemergono....maledetti!😂
Rientrando un po' con i piedi per terra e mettendo da parte questi discorsi filosofici, una cosa te lo devo proprio dire: tu sei una persona da ammirare, perché dimostri un coraggio da leone nel portare avanti la tua attività di musicista in proprio, conquistandoti ogni giorno di che vivere e lottando per proseguire questa che io ritengo quasi una "missione", dal punto di vista educativo e culturale: il voler far star bene gli altri esseri umani.
Lo fai nella maniera più nobile possibile, producendo contenuti pieni di bellezza e amore per chi ti ascolta o ha la fortuna di essere tuo allievo.
In questo caso, il "fare" lo si può leggere da un altro punto di vista, e acquista a mio avviso importanza al pari "dell'essere".
Sei Grande, Maestra!😊👏👏👏🌟
Carissima Silvia per me :
S .ilvia
E .mozione
I. mmensa
e poi
F. antastica
A. morevole
I. nfinita
Nessuno è perfetto ( per fortuna) ma ognuno di noi risuona con un'altra ,perché come si sa un semplice bicordo anche dissonante poi diventa meraviglioso se ascoltato con l'anima ♥️♥️♥️