La costanza dello smettere e ricominciare.
Come mi sono laureata in pianoforte studiando sempre all'ultimo momento.
Per imparare a suonare il piano bisogna applicarsi tutti i giorni.
E la storia finisce prima di cominciare perché se fosse così, non avrei mai conseguito alcun risultato, tantomeno la laurea.
Non sono mai riuscita a portare avanti nessuna attività con regolarità, tutti i giorni, a parte mangiare schifezze, stare sul divano, guardare Star Wars o 2001 Odissea nello spazio per la millesima volta!
Al contrario, le attività appaganti ma faticose, sono sempre state un problema: movimento fisico (non ne parliamo...), lettura di libri (ho letto migliaia… di primi capitoli), passioni varie come dipingere, intagliare il legno, pubblicare i miei pensieri nel mio ABCDiario…
Un disastro. Le volte che mi sono sentita ripetere dalle persone intorno a me: “non arriverai mai da nessuna parte con questo carattere” sono come le punture di zanzare: molte, fastidiose e insostenibili.
Da piccola non davo troppo peso a questa cosa perché, nonostante la mancanza di costanza, trovavo parecchia soddisfazione passando di fiore in fiore come le api. Anziché costruire un grattacielo, sentivo di alimentare un villaggio orizzontale, esteso per il mondo, fatto di tante piccole capannine, ognuna con i suoi tesori. Certo, per i miei genitori era difficile comprendere che questo atteggiamento potesse portare da qualche parte, considerato che viviamo nel mondo della iper-specializzazione.
Sembra un po’ un modo per giustificare il fatto che ho cominciato tante cose per poi mollarle lì, vero?
Facciamo un elenco:
Musica: pianoforte, clavicembalo, organo e composizione (per fortuna almeno questi continuati nonostante i tira e molla), violoncello (adorato, ma smesso quasi subito), violino (smesso dopo un anno e mezzo di tormenti), musica elettronica, jazz (smesso dopo un anno), canto (pure quello abbandonato.)
Letture: avrò iniziato un migliaio di libri per poi lasciarli sul comodino a prendere polvere, dopo pochissimo.
Brani al piano: la collezione aumenta se calcolo tutti i pezzi che ho incominciato a studiare e mai finito.
Composizioni: non parliamo di queste. Ho spartiti e fogli pieni di appunti mai terminati.
Corsi di musica online: sui corsi ho trovato la quadra. Mi faccio pagare prima così sono costretta a farli. Altrimenti sarei la regina dell’incostanza anche lì.
Diete: nominane una e sono sicura di averla fatta… per 5 giorni, forse 6.
Amicizie: gli amici sono sacri fin quando non ti dimentichi di loro, loro si arrabbiano perché se non prendono l’iniziativa non ti fai sentire e ti depennano dalla rubrica. Purtroppo è vero. Mi dimentico degli amici che pretendono di essere contattati con una certa cadenza e… rimango con quelli che hanno capito che funziono diversamente (pochissimi).
Sport: danza, scherma, karate, nuoto, palestra corsa, equitazione, arrampicata, palestra (sì, ci ho riprovato), palestra (di nuovo dopo un anno), palestra (ancora per poi smettere di nuovo), nuoto, corsa, rucking, palestra, nuoto, rucking, camminata.
Come puoi notare, soprattutto dall’ultimo punto, quel che succede è che, come per magia, il tempo di interruzione fra quando smetto e quando ricomincio, diminuisce per alcune attività.
Questo è il segreto. Almeno per me.
Inutile programmare la mia “morning routine”, programmare la mia agenda con cose che non farò, un elenco che mi toglie la meraviglia di scoprire sul momento cosa succederà nella mia giornata. Ho capito che se mi sforzo per andare a tutti i costi in una direzione, una parte di me si opporrà facendomi sentire spezzata in due.
Ogni cosa che ho fatto, creato o imparato nel tempo, anche se poi l’ho mollata, ha costruito una di quelle piccole capanne di cui parlavo all’inizio. Capanne estese in un territorio vasto, variopinto nelle quali posso tornare a costruire, quando e se ne sentirò il bisogno.
Mi sono ripetuta tante volte: “hai cominciato a scrivere l’ABCDiario e poi hai smesso, hai fatto così con i video su Youtube, con il Podcast, con il Blog e con tanti altri mille progetti iniziati e mai conclusi”.
Ma siamo sicuri che “concludere” sia il vero obiettivo?
Chi mi conosce crede che io sia una locomotiva, per quante cose faccio, e nessuno si immaginerebbe che tutto sia il frutto di mille abbandoni e riprese.
Se non ci credete… guardate le date con cui pubblico i video su youtube, il podcast (che da un po’ di tempo è costante ma nel tempo non lo è mai stato), le storie su Instagram, le dirette... Nessuna è mai stata regolare, ma nella loro incostanza c’è sempre stata una presenza che pian piano ha costruito quel villaggio di capannine nel quale molti di voi mi hanno incontrata.
Se mi fossi imposta di pubblicare con regolarità e non quando “mi sentivo”, non avrei mai trovato un modo per continuare nel tempo.
Quel che vorrei che passasse da questa pagina di diario, è che non siamo otri da riempire fino al limite, ma essere viventi con cicli che influiscono sulla nostra mente e su tutto il nostro organismo.
Per trovare un equilibrio -perché questa per me è la parola chiave- c’è bisogno di camminare, spianando di volta in volta una strada sempre più facile da percorrere. E, a volte, anche di non percorrerla per un po’, ritrovandola dopo qualche mese, con meno difficoltà rispetto alla prima volta.
Se non hai voglia di guardare tutto il video leggi questa frase: l'unico modo per essere costanti, per chi come me è incostante, è sapere che si arriverà a smettere, ricominciare, smettere e ricominciare. Nel tempo, la finestra fra lo smettere e il ricominciare diminuirà fino a diventare così piccola da dare una “parvenza” di costanza!
Ultimi video
In questi giorni sto pubblicando il nuovo corso gratuito: rispetto al precedente, questo parte in maniera ordinata, passo dopo passo, per portare un totale estraneo del piano, a suonare il suo primo brano a mani unite, in 12 lezioni.
Ogni giorno aggiorno la playlist che trovi qui: www.sogna.link/primipassi e presto in una nuova area riservata dove troverai tutti gli schemi e gli spartiti per seguire le lezioni (anche se ancora non sai leggere la musica).
Podcast
Sono incredula io stessa per come sia riuscita ad arrivare quasi alla ventesima puntata di questa seconda stagione, senza interruzioni.
Dipenderà, forse, anche dalla vostra partecipazione e dalle bellissime mail di commento che mi mandate!
Lo trovate qui: www.sogna.link/podcast
Domande su Instagram
Ogni weekend metto sulle storie di Instagram un box con la possibilità di farmi qualche domanda alla quale risponderò nelle storie successive. È molto divertente farlo e, a quanto pare, anche utile!
Puoi farlo anche tu se ti fa piacere.
Un parere sul tuo modo di suonare?
In questi giorni sto raccogliendo un po’ di video di persone che vogliono un parere sul corso da frequentare, per poi pubblicarli (con il loro permesso) in un unico video commento su Youtube, utile per tutti.
Infatti, guardare tutti i contenuti che mi mandate, è davvero lungo e spesso ci metto mesi prima di riuscirci. Un modo per ovviare a questo problema, è usare quel materiale sul mio canale, in modo da permettere anche alle altre persone di avvalersi delle considerazioni che farò.
Se anche tu vuoi un parere puoi mandarmi un we-transfer con un video di non più di 3 minuti dove fai una scala, un brano o quello che vuoi. Se non sai come usare we-transfer, puoi chiedere a sara@sognandoilpiano.it
La mail con i link al video va mandata a silvia@sognandoilpiano.it insieme all’autorizzazione alla pubblicazione su Youtube.
Grazie per avermi dedicato il vostro tempo
Un grande abbraccio
Silvia
Si inizia un brano, magari lungo, magari una sonata, ci si concentra sul primo movimento per una settimana. E poi si cambia idea, "ne vale la pena? Non c'e' nient'altro che potrei fare, invece?". Sono un collega, insegno pianoforte nello Yorkshire, abbastanza vicino dalla tua amata Edinburgo da renderla raggiungibile in macchina in poche ore, ma abbastanza lontano da avere un clima meno grigio e umido. Quando penso alle attivita' interrotte e riprese dopo mesi, anni, o mai, mi viene sempre in mente la cadenza interrotta, il mio espediente musicale preferito. "Interrotta" nel senso che mi aspetto una risoluzione sulla tonica che invece non arriva. Interrotta, come il brano che ho iniziato la settimana scorsa ma di cui ancora non ho visto la terza pagina, pagina che non ho intenzione di vedere per chissa' quanto. Ma come sai, la cadenza interrotta in alcune situazioni si puo' anche chiamare "cadenza d'inganno", come nel Preludio del Rigoletto. Quindi siamo ingannatori? O ingannevoli? Deriva da questo la sindrome dell'impostore? Sapere inconsapevolmente che la risoluzione sulla tonica tardera' ad arrivare, o non arrivera' mai? Si deve arrivare alla tonica solo tramite una cadenza perfetta?
Con Greyfriars Bobby mi si apre il cuore. Ho un peofondo legame affettivo con Edinburgh. Pensa che ho adottato a distanza il Giant Panda dello zoo orgoglio degli Edimburghesi.