5 Commenti
Avatar di User
Avatar di Jack Doves

Si inizia un brano, magari lungo, magari una sonata, ci si concentra sul primo movimento per una settimana. E poi si cambia idea, "ne vale la pena? Non c'e' nient'altro che potrei fare, invece?". Sono un collega, insegno pianoforte nello Yorkshire, abbastanza vicino dalla tua amata Edinburgo da renderla raggiungibile in macchina in poche ore, ma abbastanza lontano da avere un clima meno grigio e umido. Quando penso alle attivita' interrotte e riprese dopo mesi, anni, o mai, mi viene sempre in mente la cadenza interrotta, il mio espediente musicale preferito. "Interrotta" nel senso che mi aspetto una risoluzione sulla tonica che invece non arriva. Interrotta, come il brano che ho iniziato la settimana scorsa ma di cui ancora non ho visto la terza pagina, pagina che non ho intenzione di vedere per chissa' quanto. Ma come sai, la cadenza interrotta in alcune situazioni si puo' anche chiamare "cadenza d'inganno", come nel Preludio del Rigoletto. Quindi siamo ingannatori? O ingannevoli? Deriva da questo la sindrome dell'impostore? Sapere inconsapevolmente che la risoluzione sulla tonica tardera' ad arrivare, o non arrivera' mai? Si deve arrivare alla tonica solo tramite una cadenza perfetta?

Expand full comment
Avatar di Silvia

Carissimo Jack,

Che bella riflessione! Mi ha fatto pensare con il paragone con la cadenza interrotta e la sensazione che spesso ci accompagna quando affrontiamo progetti che si allungano nel tempo, proprio come le nostre sonate incompiute.

Credo che la cadenza interrotta sia, in un certo senso, la rappresentazione perfetta del nostro percorso come musicisti, insegnanti, e anche semplicemente come esseri umani. La risoluzione non sempre arriva quando la aspettiamo, a volte dobbiamo fermarci, cambiare rotta, e non per forza trovare subito il compimento. Forse la sindrome dell’impostore nasce proprio lƬ, nella paura che quella tonica non arrivi mai o che, se arriva, non sia abbastanza ā€œperfettaā€.

Eppure, come insegnanti, sappiamo che non c’è una strada unica, non c’è una cadenza perfetta che chiuda tutto in bellezza. A volte, la bellezza sta proprio nell’incertezza, nel lasciare aperta una porta e vedere dove ci porterĆ .

Non sono mai stata nello Yorkshire e mi sono decisamente innamorata di quelle terre un po' più a nord.

Spero potremo ancora sentirci.

Con affetto,

Silvia

Expand full comment
Avatar di Jack Doves

Certo volentieri, guardo i tuoi video su Youtube - anche se non sempre ammetto - ma mi piace vedere diversi approcci all'insegnamento. Sicuramente avrei qualcosa da imparare se fossi un utente po' piu' assiduo (la mia sindrome dell'impostore e' sempre alla ricerca di spunti di miglioramento).

Expand full comment
Avatar di Roberto

Con Greyfriars Bobby mi si apre il cuore. Ho un peofondo legame affettivo con Edinburgh. Pensa che ho adottato a distanza il Giant Panda dello zoo orgoglio degli Edimburghesi.

Expand full comment
Avatar di Silvia
Sep 10Modificato

Caro Roberto. Come ti capisco. L'ultimo giorno sono stata anche allo splendido "zoo" che di fatto ĆØ quasi un parco naturale per le sue dimensioni. Qui trovi le storie che ho raccolto in questo splendido viaggio compresi i miei vani tentativi di raccontare la storia di Bobby senza piangere. https://www.instagram.com/s/aGlnaGxpZ2h0OjE4MDM2NzIyNTU1NDg0NjYw?igsh=MTkzMWI4ZDI5anphdA==

Expand full comment