Ieri è stata una giornata orribile.
Sentivo una fortissima dissonanza interiore, senso di casino, pensieri divergenti…
Una situazione che riconosco come un’automobile, con le ruote che vanno in 4 direzioni opposte, a tutta forza.
E la macchina sta ferma, consumando tutte le energie.
A un certo punto ho pensato: scriviamo un pezzo al piano.
L'ho fatto.
Se vuoi, puoi ascoltarlo qui.
Una volta finito, però, continuavo a stare male.
Mi sono chiesta perché e come potessi superare quel momento."Facciamo qualcosa che mi piace”…
Momento di silenzio…
"Oh signur, ma cosa mi piace davvero?"
Bloccata, non trovavo una risposta.
Mi sono resa conto che è tutta la vita che mi faccio piacere le cose che piacciono agli altri. Così, usando la logica, ho pensato di fare una lista, difficilissima, con le cose che potevano piacermi davvero.
Subito dopo, ho provato a montare quei pensieri, con spezzoni di immagini, sulla musica che avevo composto.
Ed è venuta fuori questa “cosa”.
Dopo sono stata meglio.
Ma il percorso interiore è continuato e all'una di notte ho pensato che non sono io a essere sbagliata. Sono sbagliate le persone che ho avuto intorno.
So che è un pensiero che farebbe rabbrividire qualsiasi persona di buon senso.
In genere, se qualcuno mi dice che tutte le persone che incontra sono orribili, penso che forse è lui il problema, non gli altri.
Nel mio caso, ho deciso di fregarmene e di concedermi una deroga a questa regola.
E ho scritto questo.
*Libertà*
- Di non dover e voler piacere
- Di non pensare “Cosa penserai se dico-faccio-chiedo questa cosa?”
- Di non pensare a come sono vestita, sopra, sotto, dentro. Sono io, stop anche a c… di cane
- Di non dover commisurare tutto con un dare-avere, che nemmeno la banca è così fiscale
- Di poter sbagliare senza deludere le aspettative
- Di non aver paura di creare aspettative: chi se le crea, se le gestisce
- Di non diventare una proprietà e viceversa
- Di esistere a prescindere dagli altri e viceversa
- Di poter rispondere ai messaggi quando voglio e di poter scrivere quando voglio senza far pensare di volere una risposta
- Di poter dichiarare quando non sto bene, senza causare tentativi di soluzione o sindromi da salvatori del mondo
- Di non dover sembrare qualsiasi cosa che non sia me
- Di essere trasparente e scoprire la bellezza di poterlo essere, anche per le cose che non mi piace far vedere (come quello che sto scrivendo ora)
- Di non dovermi per forza impegnare a inventare "la qualunque" per dimostrare di essere una persona di valore
- Di non aver sempre paura di poter ferire gli altri
- Di poter essere considerata sia molto scema, che molto intelligente senza causare crisi nelle certezze e nelle precedenti “classificazioni” di chi sono
- Di poter cambiare, senza causare confusione o allontanamento
- Di non aver paura di minare il senso di uomo-macho-figo / donna-macha-eroina perché anche io mi impegno per fare le stesse cose e a volte potrebbero venirmi pure meglio
- Di non trovarmi a competere, ma a remare nella stessa direzione, per una parte di percorso. Forte io, forti gli altri, più forti tutti
- Di chiedere qualcosa, senza la paura di allontanare perché "disturbo" o rompo le scatole
- Di non essere perfetta e di poter comunque meritare un po' di amore
- Di non essere un trofeo, una conquista, ma di essere semplicemente una persona
- Di non voler fare delle cose, senza paura di essere percepita come "capricciosa" e poi, anche fosse, pazienza
- Di non essere sempre l'ultima a morire di stanchezza perché così sembro più affidabile
- Di provare stanchezza, appunto, questa sconosciuta
- Di non sentirmi un peso
- Di aver paura di diventare dipendente se chiedo qualcosa e non trovo da sola la soluzione
- Di non indossare il “limitatore” per evitare di far sentire a disagio chi ho vicino
- Di sapere che dall'altra parte si immaginano i “retroscena” di questa super forza, luci e ombre e non si pensa che io sia un extra terrestre
- Di non dover imprigionare i rapporti con un “nome” o un’”etichetta” e di non dover soffrire per l’ansia da aspettativa
- Insomma, di poter esistere, senza dover dimostrare nulla.
Ecco.
Se siete arrivati a leggere fin qui vi ringrazio. Siete degli eroi. (E magari mi volete anche bene!)
Meravigliarsi
È incredibile la quantità di volte che ho ricevuto la domanda: “Quanto devo studiare musica/pianoforte” per ottenere risultati?
In questa live, ho provato a rispondere. E non ci sono riuscita.
Altro video, molto evocativo, di qualche anno fa: infusione di tè e io che ci suono “dentro” improvvisando.
Infine, nell’ultima puntata del podcast, ho parlato dei “Cacciatori di emozioni”. Una specie alla quale ogni musicista appartiene e nella quale, magari, potreste riconoscervi.
Buone intenzioni
Oggi è il grande giorno: con Gigi Rivetti terremo una lezione-concerto per un liceo musicale. Il nostro obiettivo è spiegare a questi giovani ragazzi la magia della musica e di suonare assieme, al di là del puro virtuosismo e della tecnica!
Alla fine ho studiato… oggi e ieri. Ma il livello di accettabilità è stato raggiunto!
Il prossimo concerto è il primo giugno e suonerò da sola (sempre per un concerto privato). Avrò a disposizione un pianoforte e un fortepiano!
Immenso grazie
A voi che leggete questo diario e mi permettete di condividere pensieri così intimi, scrivendomi cose davvero splendide.
Vi auguro una giornata piena di emozioni.
Silvia
Il brano è un dono prezioso.
Grazie per averlo condiviso.
Un piccolo valzer malinconico, che, ascoltato a occhi chiusi, evoca immagini ed emozioni.
E rende lieve il cuore.
Grazie. Davvero.
Il pensiero che hai condiviso è prezioso.
Perché ognuno penso combatta una battaglia silenziosa, quotidiana, spesso inconsapevole con l’immagine che vorremmo vedere nello specchio, e non vediamo.
Con l’immagine che vorremmo che gli altri scorgessero di noi.
Con l’immagine che forse ci renderà amabili. Con l’immagine che forse ci renderà detestabili. Con l’immagine che non vogliamo che nessuno veda (a volte, neppure noi stessi).
E a furia di fare, e fare, e fare cose per obbedire con consapevolezza o meno a quel decalogo interiore, finiamo con l’esaurire le forze, e a volte le lacrime.
Credo che ognuno combatta, in qualche modo, quella battaglia, e tu l’hai raccontata senza filtri.
Con la delicatezza, la sofferenza, la sincerità che sono tue.
E sapere di non essere soli a combatterla (chiedendosi a volte se non sia da matti fare i conti con certi pensieri) crea, e rende più forti connessioni, e legami.
E anche di questo, ti sono grato.
Guardando il tuo video, Maestra Silvia, mi è venuta alla mente un celebre detto che sembra calzare a pennello: “Riusciresti a vendere il ghiaccio agli eschimesi! ". In effetti sono sicura che ci riusciresti! Il brano musicale che hai composto è altrettanto bello e coinvolgente. In molte tue considerazioni mi ci ritrovo o mi ci sono ritrovata e ho capito che la forza che ci serve, nessuno ce la può dare per sempre, perchè la possiamo trovare solo dentro di noi. Lo so sembra una frase fatta ma è proprio così. Trovo altrettanto interessante la lista dei "mi piace" e "non mi piace" assomiglia a quella dei "pro" e "contro" che molto spesso si fanno per valutare se prendere una decisione importante. Credo che finchè la lista contenga sia i "like" che i "don't like" sia comunque positivo; mi preoccuperei nel momento i cui la lista contenesse solo uno dei due. Comunque, per me, Sognando il Piano rimane dalla parte dei like! 😊