Ciao, mi chiamo Silvia. Ho una mente indisciplinata e questo è un dialogo fra me e lei.
Stamattina Andrea, il mio istruttore in palestra, durante un esercizio per le spalle mi ha detto: "Non esagerare".
Ho sentito questa frase così spesso che, se qualcuno la pronuncia per strada, mi giro come se mi avesse chiamata.
Quindi, per rendere giustizia a questa parte di me, vi dirò cosa penso del concetto di "limite" (che è ciò che mi porta a esagerare).
Io ho un problema con i limiti: non sono in grado di "sentirli". Dalla stanchezza, alla sazietà, alla fatica quando faccio un esercizio. Persino quando programmo attività future: mi sembra di poter fare qualunque cosa.
Un esempio: la settimana scorsa, un amico mi ha parlato del “Rucking” una pratica sportiva nella quale cammini con uno zaino zavorrato. Cominci dal 10% del tuo peso corporeo e pian piano arrivi fino al 25%.
Il mio pensiero è stato: "Wow, che bello, lo faccio".
E oggi l'ho fatto, un’ora con 13 kg, (che in realtà è già più del 25% del mio peso), per il gusto di riuscirci.
È come se quell'asticella dei limiti fosse invisibile e io arrivassi sempre un po' oltre.
Sembra una cosa eccitante. E lo sarebbe se non mi scontrassi contro la realtà: sono umana e, notizia incredibile, mi faccio male.
Nel caso delle spalle, se superi quel limite, devi stare fermo per recuperare il danno fatto. Nel caso della stanchezza, quando esagero, sono fuori uso per due giorni: non riesco più ad avere un pensiero organizzato ed è come se la mia mente fosse in corto circuito. Mi servirebbe un defibrillatore per ripristinare il suo ritmo.
Ma ogni volta che qualcuno pronuncia quella frase "Non esagerare" è come se mi dicesse: "Non sei libera".
Perché per me quella maledetta asticella è come un muro davanti alla finestra: se lo vedo, mi viene voglia di buttarlo giù per scoprire cosa c'è oltre.
E, purtroppo, la maggior parte delle volte, c’è qualcosa di incredibilmente interessante. Così tanto da farmi dimenticare la parte negativa (dolore, stanchezza, senso di colpa...)
E poi, niente, quell'asticella diventa sempre più invisibile.
C'è un soluzione? Degli occhiali speciali?
"Prova a impostare dei limiti".
Lo faccio. E come inchiostro simpatico, spariscono dopo pochi secondi.
Vi aggiornerò se troverò una soluzione.
In fondo, trovarla, non sarebbe un po’ come superare questo limite?
Meravigliarsi
In questo episodio del podcast ti racconto qualcosa in più di Andrea, il mio personal trainer giovanissimo e molto saggio.
Altro episodio del podcast dove vi spiego la mia teoria sulle 3 cose belle, con addosso la mia zavorra.
Ho scoperto che, nonostante i miei gravi problemi organizzativi, riesco a utilizzare le playlist di Youtube. Ne ho creata una per farvi imparare l’armonia.
Continuerò a caricare contenuti, nelle prossime settimane.
Sabato scorso ho fatto la più bella live della mia vita, suonando, del tutto a sorpresa, i brani composti dai miei allievi di piano. Alla fine mi sono messa a saltare dalla gioia.
Buone intenzioni
Uso questa sezione per dichiarare qualcosa che voglio fare. In questo modo avrò uno stimolo per non procrastinare.
Sabato 29 aprile farò delle prove in cui suonerò a 4 mani dei valzer di Brahms.
Naturalmente lo so da 3 mesi e non ho aperto lo spartito fino a ieri.
Non basta: per riuscirci ho fatto una diretta.
Quindi, non so bene quando, ma nei prossimi giorni ripeterò questo esperimento. Per ora, ringrazio le persone che hanno sopportato il mio noiosissimo studio: insieme è stato più bello!
Oltre il muro
Sapete che con due accordi si può comporre qualcosa di stupendo? Questo è un esempio.
Potete sentire come suonano questi pochi segni sullo spartito qui.
Ecco la sequenza:
re minore: re fa la
la minore in primo rivolto: do mi la
sol minore in primo rivolto: si bemolle re sol
la maggiore in primo rivolto: do# mi la
Se non sai cosa siano i rivolti, trovi una spiegazione in questo video.
Ogni accordo si ripete per quattro volte, con la sinistra. La destra può inserire note di quell’accordo e varie note di passaggio.
Qui trovi il video dove vi spiego come fare.
Grazie Lino per aver condiviso con noi questo brano!
Infine vi dico che potete scrivermi i vostri pensieri: commentando qui sotto, se state leggendo da internet, o via mail se vi siete iscritti.
E io sarò immensamente felice leggendo i vostri pensieri.
Ciao
Silvia
Cara Silvia, le tue parole sono sempre penetranti e così mi é venuto in mente quando, da poco laureato, pieno di entusiasmo e di quel pizzico di onnipotenza, mi sono immerso nel mio nuovo lavoro. Difficile, molto più grande di me e, soprattutto lontano da ciò che avevo studiato sui libri, essendo la realtà molto più complessa, articolata e spesso più contraddittoria di quanto potessi immaginare. Ma l'entusiasmo, quel pizzico di incoscienza e la voglia di imparare di più, sempre di più, mi hanno portato a divorare libri, articoli, convegni, nel tentativo di superarmi. Ma in particolare volevo affrontare le quotidiane criticità che dovevo a tutti costi affrontare e superare con la massima disinvoltura. Le aspettative che avevo così coltivato erano grandiose, e non potevano esserci limiti. La realtà è spesso crudele ed inevitabili sono state le occasioni che, malgrado tutto, mi hanno gettato nello sconforto e in quell'amaro senso di impotenza conseguente, intollerabile e rigettato. Momenti di sconforto insostenibili. Manifestai questo mio stato ad una relatrice invitata dal mio Ente per un aggiornamento professionale ed erudire il personale.Aveva capito tutto. Dall'esterno a volte é anche più facile discernere. Senza molte parole, mi sollevò dai miei umori pestiferi, con tono severo disse: " tu non sei Dio!". Capii immediatamente che non dovevo chiedere a me stesso cose che non mi competevano. Capii che avrei potuto continuare il mio lavoro con più serenità, facendo al meglio, senza aspettarmi cambiamenti impossibili, senza dover essere Dio a tutti i costi. Dio è uno e non potevo esserlo anche io.
Grazie Silvia per la tua suggestione, a volte riconoscere la propria impotenza, é doveroso e salutare per noi stessi.
Edgar
credo fermamente che i limiti sono dati da chi non ha capacità di fare..... inoltre vivere come dici sulle montagne russe , credo che sia il miglior modo possibile di vivere, pensa di fare un viaggio su un treno lungo la pianura padana, e un'altro lungo l'appenino centrale è un confronto tra una vita piatta e una piena di atmosfere; a me la frase che ho nella testa è "ti manca la terra sotto i piedi" oggi ringrazio la mia natura di essere ancora con la mancanza della terra sotto i piedi e infine come dice jack london in un suo scritto "fa che la fiammella del bambino che è in noi non si spenga mai", vedi alla fine tornando ai limiti non è altro che quella sana incoscienza che ci porta ad essere simili a Dio senza esserlo ma sperando di diventarlo.