Cara Silvia, le tue parole sono sempre penetranti e così mi é venuto in mente quando, da poco laureato, pieno di entusiasmo e di quel pizzico di onnipotenza, mi sono immerso nel mio nuovo lavoro. Difficile, molto più grande di me e, soprattutto lontano da ciò che avevo studiato sui libri, essendo la realtà molto più complessa, articolata e spesso più contraddittoria di quanto potessi immaginare. Ma l'entusiasmo, quel pizzico di incoscienza e la voglia di imparare di più, sempre di più, mi hanno portato a divorare libri, articoli, convegni, nel tentativo di superarmi. Ma in particolare volevo affrontare le quotidiane criticità che dovevo a tutti costi affrontare e superare con la massima disinvoltura. Le aspettative che avevo così coltivato erano grandiose, e non potevano esserci limiti. La realtà è spesso crudele ed inevitabili sono state le occasioni che, malgrado tutto, mi hanno gettato nello sconforto e in quell'amaro senso di impotenza conseguente, intollerabile e rigettato. Momenti di sconforto insostenibili. Manifestai questo mio stato ad una relatrice invitata dal mio Ente per un aggiornamento professionale ed erudire il personale.Aveva capito tutto. Dall'esterno a volte é anche più facile discernere. Senza molte parole, mi sollevò dai miei umori pestiferi, con tono severo disse: " tu non sei Dio!". Capii immediatamente che non dovevo chiedere a me stesso cose che non mi competevano. Capii che avrei potuto continuare il mio lavoro con più serenità, facendo al meglio, senza aspettarmi cambiamenti impossibili, senza dover essere Dio a tutti i costi. Dio è uno e non potevo esserlo anche io.
Grazie Silvia per la tua suggestione, a volte riconoscere la propria impotenza, é doveroso e salutare per noi stessi.
Leggere il tuo racconto è talmente prezioso che non posso fare altro che ringraziarti. Speravo davvero che leggerle potesse essere uno spunto per qualcuno per mettere giù le carte sul tavolo e tu hai colto.
Hai ragione, non siamo Dio e ci sta essere fallibili o non dover dimostrare nulla di più di quello che ci fa stare bene.
credo fermamente che i limiti sono dati da chi non ha capacità di fare..... inoltre vivere come dici sulle montagne russe , credo che sia il miglior modo possibile di vivere, pensa di fare un viaggio su un treno lungo la pianura padana, e un'altro lungo l'appenino centrale è un confronto tra una vita piatta e una piena di atmosfere; a me la frase che ho nella testa è "ti manca la terra sotto i piedi" oggi ringrazio la mia natura di essere ancora con la mancanza della terra sotto i piedi e infine come dice jack london in un suo scritto "fa che la fiammella del bambino che è in noi non si spenga mai", vedi alla fine tornando ai limiti non è altro che quella sana incoscienza che ci porta ad essere simili a Dio senza esserlo ma sperando di diventarlo.
Antonio che gioia leggere le tue parole! In questo modo mi spingi ancora più su. E poi tornerò giù, ma poi con quella stessa spinta, sai con che velocità tornerò di nuovo su?
Cara Silvia ti capisco bene, se dovrei definire la mia vita altro che montagne russe la definirei, direi che ho scalato e sceso l intera Himalaya, all ETA di venti anni ero già con una valigia in mano, forse viaggio di un poeta dei dik dik ma sono passati 42 anni e non ho ancora trovato una meta che mi dà forza la musica che amo fin da giovane e solo negli ultimi sei anni ho cominciato coltivare amare veramente per quella che è prima chitarra ora pianoforte così ti aiuta ti da forza non pensare alle cose negative passate, ma di crescere maturare
ciao Silvia, ti avevo scritto un commento ma al momento di pubblicarlo mi sono incartato e non lo vedo, peccato perché l'avevo fatto di getto e non era neanche male nella sua spontaneità.. in breve ti salutavo festante per il bel ricordo che ho di te, ma anche per il fatto di credere di non essere finito qui per caso visto che a leggerti e ad ascoltarti mi sono sentito come se qualcuno mi stesse dolcemente porgendo un bel LA, qualcosa per riaccordarmi in un momento stonato per l'appunto, e anche sfuocato tanto per dirtela tutta.. ti dicevo che sei fortissima, che ti riconosco doti fuori dal comune, compresa quella di sapermi sempre stupire nelle cose che fai e in come le fai.. e poi mi raccomandavo di non straparlare con proclami tipo "voglio riprendere con le lezioni di piano" oppure "d'ora in poi non mi perderò neanche un post", anche se l'euforia del momento lo avrebbe previsto.. ti chiedevo dove sei andata ad abitare, quali colline, e anche se ti stai ricordando di me che non è mica detto! .. e poi ti ringraziavo per quello che hai fatto in tempo ad instillarmi e a donarmi anche dopo la musica (custodisco gelosamente quello che si siamo scritti dopo averti comunicato che avrei interrotto quel pezzo di cammino insieme, sono cose che non si dimenticano).. ti dicevo della newsletter, che mi sono iscritto per ritrovarti qua e là e darmi altre chances per le emozioni, gli spunti, gli impulsi che naturalmente sai dare.. un grande abbraccio Silvia! a presto
Come posso dimenticarmi delle nostre lezioni, della zampa di gallina buttata da wallie sul piano, mentre stavi suonando, di tutte quelle bellissime ore trascorse fra note suonate e discorsi suonati!
Mi esplode il cuore a pensare di averti ritrovato, buttando questa bottiglia con un messaggio dentro che tu hai aperto!
E prima o poi riuscirò anche io a seguirti, come fanno i tuoi allievi (cavolo, non sia mai che riesca, non dico a comporre, ma a riuscire almeno a suonare quel brano composto dai tuoi studenti!!)
Complimenti per il tuo estro, per la capacità di saper tirar fuori il meglio, con il tuo insegnamento.
Potresti addirittura riuscirci con una rapa come me….
Ciao Silvia. Non Preoccuparti se a volte ti senti così. Succede benissimo ma l'importante è avere il senso della realtà che a volte viene a mancare perchè il nostro Inconscio pretende che noi dobbiamo essere importanti per gli altri. Ma il desiderio di essere importante nasce da qualcosa che ci porta a confrontarci con gli altri. Da parte mia direi che se ti senti di fare qualcosa di Bello o di Bene per gli altri fallo pure ma quello di sentirsi importante non ha nulla a che fare con gli altri. Quello che è bello quando fai qualcosa per gli altri è quando senti che quello che fai è seguito fino in fondo da chi hai scelto e dunque non c'è nessun motivo di preoccuparti .Se vieni riconosciuta vuol dire che hai fatto qualcosa di Buono altrimenti non vedo il motivo di sentirti preoccupata se viene a mancare il riconoscimento esterno. Ecco perchè il nostro inconscio pretende di essere riconosciuto per forza dagli altri perchè teme che non sia così. Ma questo inconscio lo devi vedere come una entità separata da te e avere il senso della realtà quando fai qualcosa per gli altri. altrimenti sarai perseguitata da questo desiderio che pretende il riconoscimento esterno. Ciao Silvia, se ti senti di chiedermi altre cose fallo pure non c'è nessun problema. Serena Notte.
Caspita Silvia sei una forza della natura così entusiasta anche dei casini mentali! Ti alleni ad affrontare le situazioni al meglio e si vede anche dal fisico! TOP!
Penso che impartire raccomandazioni del tipo "non esagerare" possa apparire ai più come la scelta più saggia e giusta, e forse lo è veramente...il guaio è che questo tipo di esortazioni nel 99% dei casi risultano inutili, poichè le persone alla fin fine ragionano con la loro testa, ignorando quasi sempre questo genere di "consigli".
Ogni persona adulta in fondo sa quando è l'ora di fermarsi...confido molto nella capacità di auto-regolazione e autocontrollo della mente umana, anche perchè a un certo punto è il nostro corpo a mandarci dei segnali inequivocabili in caso di superamento dei limiti...😊
In bocca al lupo per sabato, Maestra!👏😍 Meravigliosi quei Valzer di Brahms, per non parlare del Concerto di Bach che avevi iniziato a studiare durante il Circolo di Evoluzione Musicale...risentirlo durante la Live estemporanea di studio mi ha subito galvanizzato e rivitalizzato🤩
Molto rispetto per chi si mette in gioco, qualunque ne sia il motivo. Ho appreso che non è il fare o il non fare a dare risposte, talvolta lo è lo stare.
Mi fa piacere averti come insegnante, le tue lezioni per me è oro colato scrivimi e mandami tutto quello che vuoi, ne faccio un tesoro. Sto passando un periodo di lavoro intenso, e dico quando mi sento giù per fortuna c’è Silvia con la musica!
Le mie riflessioni sono parti integrante e ho tanta voglia di riflettere ancora. Il mio semaforo è multicolore con l'obbiettivo di non entrare mai in corto circuito, è bello e naturale così come si presenta.
Non credo esistano "occhiali speciali" per poter vedere i propri limiti, una volta vendevano quelli a raggi X, ma non credo funzionassero molto bene. È difficile per tutti vedere i propri limiti, forse impossibile, ma si può chiedere ad una persona a cui vogliamo bene di farlo per noi. Una persona che ci faccia da "limitometro", una specie di autovelox che ci avvisa. Tu, con i tuoi allievi, già lo fai, quando dici "Non abbuffatevi con un brano che vi piace, per poi rimanere delusi subito dopo". Tu lo fai per gli altri...lascia che anche chi ti vuole bene lo faccia per te, cosa ti costa provare?
Scegli un "limitometro" del quale hai fiducia ed affidati a lui, così come noi allievi diamo piena fiducia a te!
:) I concetti espressi,sfiorano l'infinito.Concentrarsi su un'argomento ti fa riflettere,decodificare una foto o altro,non è un problema di corteccia,quello che percepisco è qualcosa di molto singolare dove il silenzio e le metafore diventano poesie e voglia di organizzare una vita dove prevale il senso.Nessun vizio di forma,chi scrive, usa una dialettica futuristica dove a tratti non si è preparati.
Cara Silvia, le tue parole sono sempre penetranti e così mi é venuto in mente quando, da poco laureato, pieno di entusiasmo e di quel pizzico di onnipotenza, mi sono immerso nel mio nuovo lavoro. Difficile, molto più grande di me e, soprattutto lontano da ciò che avevo studiato sui libri, essendo la realtà molto più complessa, articolata e spesso più contraddittoria di quanto potessi immaginare. Ma l'entusiasmo, quel pizzico di incoscienza e la voglia di imparare di più, sempre di più, mi hanno portato a divorare libri, articoli, convegni, nel tentativo di superarmi. Ma in particolare volevo affrontare le quotidiane criticità che dovevo a tutti costi affrontare e superare con la massima disinvoltura. Le aspettative che avevo così coltivato erano grandiose, e non potevano esserci limiti. La realtà è spesso crudele ed inevitabili sono state le occasioni che, malgrado tutto, mi hanno gettato nello sconforto e in quell'amaro senso di impotenza conseguente, intollerabile e rigettato. Momenti di sconforto insostenibili. Manifestai questo mio stato ad una relatrice invitata dal mio Ente per un aggiornamento professionale ed erudire il personale.Aveva capito tutto. Dall'esterno a volte é anche più facile discernere. Senza molte parole, mi sollevò dai miei umori pestiferi, con tono severo disse: " tu non sei Dio!". Capii immediatamente che non dovevo chiedere a me stesso cose che non mi competevano. Capii che avrei potuto continuare il mio lavoro con più serenità, facendo al meglio, senza aspettarmi cambiamenti impossibili, senza dover essere Dio a tutti i costi. Dio è uno e non potevo esserlo anche io.
Grazie Silvia per la tua suggestione, a volte riconoscere la propria impotenza, é doveroso e salutare per noi stessi.
Edgar
Leggere il tuo racconto è talmente prezioso che non posso fare altro che ringraziarti. Speravo davvero che leggerle potesse essere uno spunto per qualcuno per mettere giù le carte sul tavolo e tu hai colto.
Hai ragione, non siamo Dio e ci sta essere fallibili o non dover dimostrare nulla di più di quello che ci fa stare bene.
Grazie ❤️
credo fermamente che i limiti sono dati da chi non ha capacità di fare..... inoltre vivere come dici sulle montagne russe , credo che sia il miglior modo possibile di vivere, pensa di fare un viaggio su un treno lungo la pianura padana, e un'altro lungo l'appenino centrale è un confronto tra una vita piatta e una piena di atmosfere; a me la frase che ho nella testa è "ti manca la terra sotto i piedi" oggi ringrazio la mia natura di essere ancora con la mancanza della terra sotto i piedi e infine come dice jack london in un suo scritto "fa che la fiammella del bambino che è in noi non si spenga mai", vedi alla fine tornando ai limiti non è altro che quella sana incoscienza che ci porta ad essere simili a Dio senza esserlo ma sperando di diventarlo.
Antonio che gioia leggere le tue parole! In questo modo mi spingi ancora più su. E poi tornerò giù, ma poi con quella stessa spinta, sai con che velocità tornerò di nuovo su?
Grande!!
Cara Silvia ti capisco bene, se dovrei definire la mia vita altro che montagne russe la definirei, direi che ho scalato e sceso l intera Himalaya, all ETA di venti anni ero già con una valigia in mano, forse viaggio di un poeta dei dik dik ma sono passati 42 anni e non ho ancora trovato una meta che mi dà forza la musica che amo fin da giovane e solo negli ultimi sei anni ho cominciato coltivare amare veramente per quella che è prima chitarra ora pianoforte così ti aiuta ti da forza non pensare alle cose negative passate, ma di crescere maturare
Siamo allineati allora!
Grazie per avermelo scritto.
❤️
ciao Silvia, ti avevo scritto un commento ma al momento di pubblicarlo mi sono incartato e non lo vedo, peccato perché l'avevo fatto di getto e non era neanche male nella sua spontaneità.. in breve ti salutavo festante per il bel ricordo che ho di te, ma anche per il fatto di credere di non essere finito qui per caso visto che a leggerti e ad ascoltarti mi sono sentito come se qualcuno mi stesse dolcemente porgendo un bel LA, qualcosa per riaccordarmi in un momento stonato per l'appunto, e anche sfuocato tanto per dirtela tutta.. ti dicevo che sei fortissima, che ti riconosco doti fuori dal comune, compresa quella di sapermi sempre stupire nelle cose che fai e in come le fai.. e poi mi raccomandavo di non straparlare con proclami tipo "voglio riprendere con le lezioni di piano" oppure "d'ora in poi non mi perderò neanche un post", anche se l'euforia del momento lo avrebbe previsto.. ti chiedevo dove sei andata ad abitare, quali colline, e anche se ti stai ricordando di me che non è mica detto! .. e poi ti ringraziavo per quello che hai fatto in tempo ad instillarmi e a donarmi anche dopo la musica (custodisco gelosamente quello che si siamo scritti dopo averti comunicato che avrei interrotto quel pezzo di cammino insieme, sono cose che non si dimenticano).. ti dicevo della newsletter, che mi sono iscritto per ritrovarti qua e là e darmi altre chances per le emozioni, gli spunti, gli impulsi che naturalmente sai dare.. un grande abbraccio Silvia! a presto
Alessandro
Oh mio Dio ciao ALESSANDRO!!!!!!!!!!
Come posso dimenticarmi delle nostre lezioni, della zampa di gallina buttata da wallie sul piano, mentre stavi suonando, di tutte quelle bellissime ore trascorse fra note suonate e discorsi suonati!
Mi esplode il cuore a pensare di averti ritrovato, buttando questa bottiglia con un messaggio dentro che tu hai aperto!
SONO TROPPO FELICE!!!!
Sei fantastica Silvia, come sempre!
Bella così come sei, senza cambiare una virgola!
Ti voglio un mondo di bene!
E prima o poi riuscirò anche io a seguirti, come fanno i tuoi allievi (cavolo, non sia mai che riesca, non dico a comporre, ma a riuscire almeno a suonare quel brano composto dai tuoi studenti!!)
Complimenti per il tuo estro, per la capacità di saper tirar fuori il meglio, con il tuo insegnamento.
Potresti addirittura riuscirci con una rapa come me….
Un abbraccio forte forte
Lauretta
❤️❤️❤️ grazie!!
Tu sei una donna perfetta ti puoi
Permettere di gestire glit alti e bassi
Salvatore
Dai, non esagerare!!
Io personalmente ti seguo con assiduità e ammirazione,
e ti ringrazio per la dedizione e l'impegno che tu dedichi
a questo lavoro.
Il Signore ti protegga e ti aiuti in tutto ciò che fai nella vita.
Giovanni,
❤️❤️❤️
Ciao Silvia. Non Preoccuparti se a volte ti senti così. Succede benissimo ma l'importante è avere il senso della realtà che a volte viene a mancare perchè il nostro Inconscio pretende che noi dobbiamo essere importanti per gli altri. Ma il desiderio di essere importante nasce da qualcosa che ci porta a confrontarci con gli altri. Da parte mia direi che se ti senti di fare qualcosa di Bello o di Bene per gli altri fallo pure ma quello di sentirsi importante non ha nulla a che fare con gli altri. Quello che è bello quando fai qualcosa per gli altri è quando senti che quello che fai è seguito fino in fondo da chi hai scelto e dunque non c'è nessun motivo di preoccuparti .Se vieni riconosciuta vuol dire che hai fatto qualcosa di Buono altrimenti non vedo il motivo di sentirti preoccupata se viene a mancare il riconoscimento esterno. Ecco perchè il nostro inconscio pretende di essere riconosciuto per forza dagli altri perchè teme che non sia così. Ma questo inconscio lo devi vedere come una entità separata da te e avere il senso della realtà quando fai qualcosa per gli altri. altrimenti sarai perseguitata da questo desiderio che pretende il riconoscimento esterno. Ciao Silvia, se ti senti di chiedermi altre cose fallo pure non c'è nessun problema. Serena Notte.
❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️
Caspita Silvia sei una forza della natura così entusiasta anche dei casini mentali! Ti alleni ad affrontare le situazioni al meglio e si vede anche dal fisico! TOP!
Grazie! Il fisico cambia, ma le consapevolezze che acquisisci a livello mentale... quelle non te le toglie nessuna mangiata!
Penso che impartire raccomandazioni del tipo "non esagerare" possa apparire ai più come la scelta più saggia e giusta, e forse lo è veramente...il guaio è che questo tipo di esortazioni nel 99% dei casi risultano inutili, poichè le persone alla fin fine ragionano con la loro testa, ignorando quasi sempre questo genere di "consigli".
Ogni persona adulta in fondo sa quando è l'ora di fermarsi...confido molto nella capacità di auto-regolazione e autocontrollo della mente umana, anche perchè a un certo punto è il nostro corpo a mandarci dei segnali inequivocabili in caso di superamento dei limiti...😊
In bocca al lupo per sabato, Maestra!👏😍 Meravigliosi quei Valzer di Brahms, per non parlare del Concerto di Bach che avevi iniziato a studiare durante il Circolo di Evoluzione Musicale...risentirlo durante la Live estemporanea di studio mi ha subito galvanizzato e rivitalizzato🤩
Grazie!!!!!! Lo rifarò oggi probabilmente!!
Molto rispetto per chi si mette in gioco, qualunque ne sia il motivo. Ho appreso che non è il fare o il non fare a dare risposte, talvolta lo è lo stare.
Un sorriso e un caro saluto.
Su questa rifletterò Giancarlo. "Non è il fare o il non fare a dare risposte. Talvolta è lo stare."
Me la segno.
Grazie ❤️❤️❤️
Grazie Silvia!
Mi fa piacere averti come insegnante, le tue lezioni per me è oro colato scrivimi e mandami tutto quello che vuoi, ne faccio un tesoro. Sto passando un periodo di lavoro intenso, e dico quando mi sento giù per fortuna c’è Silvia con la musica!
Ora ti saluto e ti abbraccio fortemente.
Ti voglio un mondo di bene. Ciao!!🤗🤗🤗🤗🌸🌸🌸❤️😘😘
Anche io te ne voglio Mauro!
Le mie riflessioni sono parti integrante e ho tanta voglia di riflettere ancora. Il mio semaforo è multicolore con l'obbiettivo di non entrare mai in corto circuito, è bello e naturale così come si presenta.
Non credo esistano "occhiali speciali" per poter vedere i propri limiti, una volta vendevano quelli a raggi X, ma non credo funzionassero molto bene. È difficile per tutti vedere i propri limiti, forse impossibile, ma si può chiedere ad una persona a cui vogliamo bene di farlo per noi. Una persona che ci faccia da "limitometro", una specie di autovelox che ci avvisa. Tu, con i tuoi allievi, già lo fai, quando dici "Non abbuffatevi con un brano che vi piace, per poi rimanere delusi subito dopo". Tu lo fai per gli altri...lascia che anche chi ti vuole bene lo faccia per te, cosa ti costa provare?
Scegli un "limitometro" del quale hai fiducia ed affidati a lui, così come noi allievi diamo piena fiducia a te!
e infatti!!! è proprio così! Perché ho bisogno di Andrea in palestra? perché lui mi imposta dei limiti e sa perfettamente quando farmeli superare.
Hai colto in pieno!
:) I concetti espressi,sfiorano l'infinito.Concentrarsi su un'argomento ti fa riflettere,decodificare una foto o altro,non è un problema di corteccia,quello che percepisco è qualcosa di molto singolare dove il silenzio e le metafore diventano poesie e voglia di organizzare una vita dove prevale il senso.Nessun vizio di forma,chi scrive, usa una dialettica futuristica dove a tratti non si è preparati.
Grazie come sempre, Mimmo, per le tue riflessioni!
Ma la tua giornata dura + di 24 ore?🤣
Più o meno...
ma cerco di fare più cose contemporaneamente in modo da avere l'impressione che duri di più!