Aveva ragione la tua maestra, sei una persona splendida e lo si percepisce appena si ha la fortuna di incontrarti. Quando poi condividi con noi i tuoi ricordi e i tuoi pensieri se ne ha la conferma! Ti voglio bene! ā¤ļø
Mi sei sempre più cara. Ti voglio bene. Che sei una persona unica lo si percepisce fino dal primo incontro, stupenda in tutto. Nutro una grande ammirazione verso di te, anche per la forza e la volontĆ che dimostri nel non arrenderti alle tue debolezze. La tua spontaneitĆ , la sinceritĆ , l' emotivitĆ che non hai paura di mostrare mi commuovono sempre. Sei il più bell'incontro che mi sia mai capitato di fare in tutta la mia vita ššššššš
"quello stato in cui, oltre al disagio che provo in quel momento, oltre alla consapevolezza di quante volte mi sia giĆ capitato in passato, ho paura che durerĆ per sempre".
io mi sono arreso ormai... o meglio, forse l'ho accettato. anche se a volte cedo ancora a quella paura tremenda e sto più male del (mio) "normale".
a me la cosa che più spaventava era il fatto di ritenere questa "cosa" una cosa esterna. il fatto che venisse da fuori e che fosse dunque una cosa che mi invadeva, la rendeva paurosissima e fuori da ogni mi controllo!
quando finalmente mi sono reso conto che all'interno della mia testa esito io e soltanto io, questa cosa ha cominciato a farmi molta meno paura... perchĆØ ero io, cavolo! e non potevo, non volevo, avere paura di me stesso. non aveva senso!
nonostante questa realizzazione, ogni tanto ci casco ancora... e mi faccio anche tanto tanto male... ma vabbĆØ... ormai fa parte della mia vita (se possiamo definirla tale).
ok, nessuno me l'ha chiesto... potevo evitare... alla fine, stiamo parlando di due cose un po' diverse... ma... quella frase... quella frase mi risultava cosƬ famigliare... l'avevo sentita solo da me stesso, fino a oggi.
ora anche io dovrei tornare a studiare (son 2 giorni che non metto le mani sulla tastiera... oltre a quasi non mangiare)... ce la farò? non lo so... š
Capisco bene quello che scrivi e ci vorrebbe un libro per rispondere.
In ogni caso... non ci sono soluzioni "esterne": la soluzione viene da noi. Viene da qualcosa che lasciamo aperto per poter uscire da quella condizione. Almeno è così per me. Ognuno di noi è diverso. Per me aprirmi e scrivere, ragionando sulle cose, è già qualcosa di importante.
sul fatto che la soluzione debba, e possa, venire solo da noi, mi trovi assolutamente d'accordo.
certo, non siamo tutti uguali (per certi versi)... io faccio fatichissima ad aprirmi, ma credo che cmq anche solo aver scritto questo commento sia giĆ qualcosa... forse...
La vita comunque la guardi ĆØ tutta un alto e basso e a volte sembra senza via di uscita. Non puoi mai permetterti di tirare i remi in barca pensando di essere ormai vicina alla aspirata serenitĆ .
Mentre la leggevo, la mia mente visualizzava quella scena, che sicuramente avrai visto anche Tu, in cui un cucciolo di labrador ĆØ in cima ad una scala e guarda impaurito dall'alto quegli enormi scalini. Vorrebbe scendere ma qualcosa lo trattiene. La convinzione di essere al sicuro in quel momento ĆØ più forte della voglia di scoprire cosa cāĆØ dopo. Eppure nonostante la paura cerca di avvicinarsi sempre più vicino a quel vuoto nel tentativo che succeda qualcosa per poter finalmente superare quella difficoltĆ .
In termini musicali ci sono periodi in cui, per varie situazioni, siamo intrappolati nei tasti neri pur sapendo che poco più in basso ci sono quei rassicuranti tasti bianchi tutti vicini uno allāaltro, tutti in fila senza scalini.
Ma come Tu ci hai insegnato se teniamo il polso basso grazie alle nocche alte possiamo aiutare chi si trova, in quel momento, sui tasti neri a scendere senza timore verso quelli bianchi. In fondo anche questa ĆØ musica! š„°
Come ti capisco Silvia ! Forse un poā ci assomigliamo ⦠Grazie per ciò che ci hai regalato in questo splendido , profondo e sincero scritto . La risonanza eā stata totale e vibrante . š„°
Io potrei essere tuo padre se non tuo nonno. Ma leggendo il tuo diario ho capito quanto sei sensibile. Avevo capito qualcosa quando hai iniziato a suonare per noi ā my way, proprio allāinizio e dicevi che ti prendeva un poā di emozione! Ora ti guardo con un altra prospettiva quasi mi hai commosso! Bravissima sincera e su con la vita! ā¤ļø
Aveva ragione la tua maestra, sei una persona splendida e lo si percepisce appena si ha la fortuna di incontrarti. Quando poi condividi con noi i tuoi ricordi e i tuoi pensieri se ne ha la conferma! Ti voglio bene! ā¤ļø
anche io Margherita!
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Mi sei sempre più cara. Ti voglio bene. Che sei una persona unica lo si percepisce fino dal primo incontro, stupenda in tutto. Nutro una grande ammirazione verso di te, anche per la forza e la volontĆ che dimostri nel non arrenderti alle tue debolezze. La tua spontaneitĆ , la sinceritĆ , l' emotivitĆ che non hai paura di mostrare mi commuovono sempre. Sei il più bell'incontro che mi sia mai capitato di fare in tutta la mia vita ššššššš
Grazie di cuore Dani. Sai che è così anche per me!
"quello stato in cui, oltre al disagio che provo in quel momento, oltre alla consapevolezza di quante volte mi sia giĆ capitato in passato, ho paura che durerĆ per sempre".
cavolo, questa frase mi ha colpito in pieno. boom! è ESATTAMENTE quello che provo costantemente (e non è un'iperbole, ahimè) coi miei disturbi ossessivi. soltanto che con me non passano... semplicemente si sostituiscono con altri. e quando arriva B, A (che prima faceva paura) ora non fa più paura; quando arriva C, non fa più paura nemmeno B. ma quando torna A (anche se ho constatato che non faceva realmente paura, perché quando c'era B o C faceva ridere) torna a fare inspiegabilmente paura. ma la paura più grande è sempre quella: che rimanga per SEMPRE.
io mi sono arreso ormai... o meglio, forse l'ho accettato. anche se a volte cedo ancora a quella paura tremenda e sto più male del (mio) "normale".
a me la cosa che più spaventava era il fatto di ritenere questa "cosa" una cosa esterna. il fatto che venisse da fuori e che fosse dunque una cosa che mi invadeva, la rendeva paurosissima e fuori da ogni mi controllo!
quando finalmente mi sono reso conto che all'interno della mia testa esito io e soltanto io, questa cosa ha cominciato a farmi molta meno paura... perchĆØ ero io, cavolo! e non potevo, non volevo, avere paura di me stesso. non aveva senso!
nonostante questa realizzazione, ogni tanto ci casco ancora... e mi faccio anche tanto tanto male... ma vabbĆØ... ormai fa parte della mia vita (se possiamo definirla tale).
ok, nessuno me l'ha chiesto... potevo evitare... alla fine, stiamo parlando di due cose un po' diverse... ma... quella frase... quella frase mi risultava cosƬ famigliare... l'avevo sentita solo da me stesso, fino a oggi.
ora anche io dovrei tornare a studiare (son 2 giorni che non metto le mani sulla tastiera... oltre a quasi non mangiare)... ce la farò? non lo so... š
un saluto,
davide
Capisco bene quello che scrivi e ci vorrebbe un libro per rispondere.
In ogni caso... non ci sono soluzioni "esterne": la soluzione viene da noi. Viene da qualcosa che lasciamo aperto per poter uscire da quella condizione. Almeno è così per me. Ognuno di noi è diverso. Per me aprirmi e scrivere, ragionando sulle cose, è già qualcosa di importante.
giĆ ...
sul fatto che la soluzione debba, e possa, venire solo da noi, mi trovi assolutamente d'accordo.
certo, non siamo tutti uguali (per certi versi)... io faccio fatichissima ad aprirmi, ma credo che cmq anche solo aver scritto questo commento sia giĆ qualcosa... forse...
grazie per la considerazione š¤
Ć cosƬ ā¤ļøā¤ļøā¤ļø
Cara Maestra, questa pagina di diario è una lezione di vita che porta con sé molti messaggi positivi e spunti di riflessione per noi allievi.
La vita comunque la guardi ĆØ tutta un alto e basso e a volte sembra senza via di uscita. Non puoi mai permetterti di tirare i remi in barca pensando di essere ormai vicina alla aspirata serenitĆ .
Mentre la leggevo, la mia mente visualizzava quella scena, che sicuramente avrai visto anche Tu, in cui un cucciolo di labrador ĆØ in cima ad una scala e guarda impaurito dall'alto quegli enormi scalini. Vorrebbe scendere ma qualcosa lo trattiene. La convinzione di essere al sicuro in quel momento ĆØ più forte della voglia di scoprire cosa cāĆØ dopo. Eppure nonostante la paura cerca di avvicinarsi sempre più vicino a quel vuoto nel tentativo che succeda qualcosa per poter finalmente superare quella difficoltĆ .
In termini musicali ci sono periodi in cui, per varie situazioni, siamo intrappolati nei tasti neri pur sapendo che poco più in basso ci sono quei rassicuranti tasti bianchi tutti vicini uno allāaltro, tutti in fila senza scalini.
Ma come Tu ci hai insegnato se teniamo il polso basso grazie alle nocche alte possiamo aiutare chi si trova, in quel momento, sui tasti neri a scendere senza timore verso quelli bianchi. In fondo anche questa ĆØ musica! š„°
Che meraviglia Antonella!!!
Grazie di cuore ā¤ļø
Riscriverei tutto ciò che scritto Daniela DB, risuonano con i miei pensieri ed aggiungerei che io e te siamo molto simile.
In tutto ciò che hai scritto mi rispecchio tantissimo, ovviamente non sono nĆ© pianista, ne organistica nĆ© tantomeno clavicembalista, ma solo aspirante pianista, per il resto vivo quasi come te .ā¤ļøā¤ļøā¤ļøā¤ļøā¤ļø
Ti voglio un mondo di bene e ricorda che sei un essere speciale e noi ci prenderemo cura di te ā¤ļø
Grazie Maria!
Come ti capisco Silvia ! Forse un poā ci assomigliamo ⦠Grazie per ciò che ci hai regalato in questo splendido , profondo e sincero scritto . La risonanza eā stata totale e vibrante . š„°
Grazie!!
Io potrei essere tuo padre se non tuo nonno. Ma leggendo il tuo diario ho capito quanto sei sensibile. Avevo capito qualcosa quando hai iniziato a suonare per noi ā my way, proprio allāinizio e dicevi che ti prendeva un poā di emozione! Ora ti guardo con un altra prospettiva quasi mi hai commosso! Bravissima sincera e su con la vita! ā¤ļø
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